Quantcast
Channel: Perseo_blog » tragedia
Viewing all articles
Browse latest Browse all 2

Sul nucleare e la cura del territorio

$
0
0

Ciò che è accaduto in Giappone, al di là di tutte le considerazioni che si devono fare, in un momento come questo, attorno alla tragedia umana, deve spingere il mondo intero a una profonda riflessione.
Uno degli elementi che emergono con più chiarezza da questa tragedia è la pericolosità delle centrali nucleari. Al contrario di quel che vorrebbe far credere il capo del governo italiano, non esistono centrali nucleari sicure. Se vogliamo far finta di non vedere il gigantesco problema legato alle scorie radioattive, che non si possono smaltire e che andrebbero stoccate per moltissimi anni (problema delicatissimo in un paese in cui la mafia si infiltra ovunque), pensiamo almeno ai danni che il danneggiamento di una centrale nucleare potrebbe provocare in vastissimi territori. Le centrali vanno costruite in prossimità di grandi fiumi o di laghi per permettere il raffreddamento dei reattori, in territori non sismici e fuori dalla portata di catastrofi come frane, smottamenti, alluvioni ecc…
Il nostro governo sta facendo di tutto per affossare le cosiddette energie pulite che, anche se non sono verdi al 100% sono, attualmente, l’unica soluzione non pericolosa per l’uomo. In qualche modo dovremo liberarci del petrolio, passare da un fattore inquinante e potenzialmente pericoloso ad un altro fattore mille volte più pericoloso non mi sembra una grande idea. Vorrei sapere quali interessi spingono l’attuale governo a puntare sul nucleare, soprattutto dopo che gli italiani hanno già detto di no con un referendum.
Non è questione di appartenenza politica, è questione di buonsenso.
Sono stato a Chambord dove, oltre al meraviglioso castello, sorge anche una grande centrale nucleare. Nel mio peregrinare in Loira ne ho viste almeno due. Enormi, rumorose, visivamente disturbanti. Dalle centrali nucleari sale, costantemente, un muro di vapore acqueo. Una notte (dormivamo in un campeggio vicino alla centrale nucleare) è scattato l’allarme. Sono arrivati pompieri, polizia, medici. Era un falso allarme, per fortuna, ma che sarebbe accaduto se invece di un falso allarme ci fosse stata un’emergenza vera?
Dal momento che la memoria sociale di questo paese è cortissima non chiedo di pensare alla tragedia di Chernobyl. Oggi, di tragedie, ne abbiamo sotto gli occhi un’altra. Pensiamoci quando Berlusconi verrà a proporci di costruire centrali nucleari sul nostro bel territorio (o su quello che rimane di esso).
Marino Buzzi


Viewing all articles
Browse latest Browse all 2

Trending Articles